La Storia delle Corse dei Cavalli
E' strano per noi pensarlo, abituati a sentire racconti di storia passata in cui l'uomo veniva accompagnato nelle sue imprese di guerra dai cavalli, ma questo animale è rimasto sconosciuto in America fino all'arrivo degli Europei; esso, infatti, apparve fin dall'epoca preistorica sia tra gli Europei sia tra gli Asiatici che lo adattavano ad ogni impiego.
Un tempo gli spettatori delle corse dei cavalli erano assai numerosi (si potevano paragonare a quelli che ai giorni nostri assistono alle partite di calcio negli stadi): le corse avevano il loro inizio al mattino all'arrivo dell'Imperatore, con grande foga ed entusiasmo del pubblico; le gare si effettuavano in quello che veniva chiamato 'circo', una struttura a forma circolare (come facilmente intuibile dal nome) con il fondo in sabbia sul cui perimetro erano costruite le gradinate riservate agli spettatori. Una volta aperti i cancelli, si dava il via libera ai carri trainati dai cavalli che in senso antiorario effettuavano sette giri della pista, alla guida dell'auriga; si aggiudicava la vittoria il carro che arrivava per primo al termine dei giri stabiliti.
In particolare erano i Greci e i Romani a riservare per i cavalli un tipo di attenzione particolare e ce lo ricordano i famosi 'Celeres equi' ossia i cavalli da corsa tanto ammirati tra gli antichi romani che venivano affidati a professionisti che ne curavano l'addestramento e la preparazione atletica per la corsa.
Tra i più famosi Circhi romani in cui avevano sede le gare di corsa tra cavalli ricordiamo quello di Nerone, quello Massimo e quello Flaminio tutti databili intorno al II secolo a.C.
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